L’Ordine Francescano Secolare di Puglia (OFS), nell’anno giubilare della Misericordia e nella ricorrenza dell’ottavo centenario del Perdono di Assisi ha celebrato il Giubileo Francescano.

18 settembre 2016, la cittá di Otranto, un luogo particolarmente significativo per la cristianità, ha ospitato tutte le Fraternità OFS, Gi.Fra. e Araldini della nostra Regione.

 La scelta di questa località rappresenta per la Famiglia Francescana di Puglia un’occasione per professare un genuino ritorno alle origini, sulle orme di Francesco di Assisi,

antesignano di un cristianesimo dialogante, anche a rischio della vita, con la sua iniziativa di presentarsi, nel 1219,

inerme all’accampamento del Sultano, mentre i Crociati assediavano la città di Damietta.

Otranto da sempre rappresenta un naturale crocevia tra Oriente ed Occidente, punto di approdo, d’incontro, luogo di accoglienza e dialogo

ma anche di sanguinosi scontri e di martirio a motivo della fede.

Per questo vissuto storico, i temi del perdono, del dialogo e della misericordia

 acquistano in questo luogo particolare risonanza, universalità ed una valenza unica di assoluto rilievo.

Nella certezza che le emergenze umanitarie, economiche ed ambientali, abbiano raggiunto un livello di globale criticità,

oltre il quale il futuro stesso dell’umanità risulterebbe irrimediabilmente compromesso

la famiglia francescana secolare di tutta la Puglia intende al contempo fungere da sprone affinché un popolo come quello della terra di Puglia

ed un luogo geografico altamente rappresentativo della nostra Regione come la Città di Otranto possano rivestire, in virtù del proprio passato ed in forza del martirio subìto nel 1480,

un ruolo propositivo in direzione di una universale ed armonica convivenza tra gli uomini, nella salvaguardia dei valori a difesa della vita umana,

nonché di una visione geo-politica che apra le porte al dialogo tra i popoli, in maniera definitiva ed incondizionata.

In questa ottica la celebrazione giubilare rappresentare l’avvio di un percorso religioso e socio-culturale che, forte della simbologia rivestita dalla città idruntina,

è diventata l’occasione di aggregazione e fucina di iniziative per tutte quelle forze religiose, sociali, culturali che condividono questa visione ed hanno in animo di seguirla e diffonderla per il bene futuro dell’umanità.

Tutte le fraternità dell’Ordine Francescano Secolare, della Gioventù Francescana ed degli Araldini hanno partecipato attivamente a questo evento giubilare, fortemente desiderato ed organizzato nel segno dell’unità per tutta la Famiglia Francescana.

Con questo appuntamento i Francescani di Puglia daranno inizio al nuovo anno fraterno 2016/17, nel segno di una testimonianza visibile del loro impegno nella Chiesa e nella società civile,

ispirati al carisma del Serafico Padre Francesco nel mettere in pratica il mandato evangelico, così come auspicato dalla Regola e dalle Costituzioni.

Un popolo in giallo di circa 2000 persone ha celebra, cantato e camminato in direzione della cattedrale di Otranto

per varcare la porta santo del giubileo della misericordia.

E celebrare l’ottavo centenario del Perdono d’Assisi.

È il diploma di fr. Teobaldo, vescovo di Assisi, uno dei documenti più diffusi, a riferirlo. S. Francesco, in una imprecisata notte del luglio 1216, mentre se ne stava in ginocchio innanzi al piccolo altare della Porziuncola, immerso in preghiera, vide all’improvviso uno sfolgorante chiarore rischiarare le pareti dell’umile chiesa.

Seduti in trono, circondati da uno stuolo di angeli, apparvero, in una luce sfavillante, Gesù e Maria. Il Redentore chiese al suo Servo quale grazia desiderasse per il bene degli uomini.

Francesco umilmente rispose: “Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; 

e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te  o  Signore,  che  vedi  i
loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”. 

“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai.

Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

Alle prime luci dell’alba, quindi, Francesco, prendendo con sé solo frate Masseo di Marignano, si diresse verso Perugia, dove allora si trovava il Papa.

Sedeva sul soglio di Pietro, dopo la morte del grande Innocenzo III, papa Onorio III, uomo anziano ma molto buono e pio, che aveva dato ciò che aveva ai poveri.

Il Pontefice, ascoltato il racconto della visione dalla bocca del Poverello di Assisi, chiese per quanti anni domandasse quest’indulgenza. Francesco rispose che egli chiedeva “non anni, ma anime” e che voleva “che chiunque verrà a questa chiesa confessato e contrito, sia assolto da tutti i suoi peccati, da colpa e da pena, in cielo e in terra, dal dì del battesimo infino al dì e all’ora ch’entrerà nella detta chiesa”.

Il Papa, infatti, fece notare al Poverello che “Non è usanza della corte romana accordare un’indulgenza simile”. Francesco ribatté:

Quello che io domando, non è da parte mia, ma da parte di Colui che mi ha mandato, cioè il Signore nostro Gesù Cristo”.

Nonostante, quindi, l’opposizione della Curia, il pontefice gli accordò quanto richiedeva (“Piace a Noi che tu l’abbia”).

Sul punto di accomiatarsi, il Pontefice chiese a Francesco – felice per la concessione ottenuta – dove andasse “senza un documento” che attestasse quanto ottenuto.

. “Santo Padre, - rispose il Santo - a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua;

io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.

. E felice, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annuncia al popolo convenuto alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.